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LA CITTA' DELLE RAGAZZE CELEBRA I SUOI 50 ANNI
di Evangelo Leccas
Mentre poco più di due anni fa circa, il 5 ottobre 2003, è stato celebrato il 50° anniversario della posa della prima pietra per la costruzione della Città dei Ragazzi di Roma, in Via della Pisana, quest’anno verrà celebrato il 50° anniversario della fondazione, sempre da parte di Monsignor G. P. Carroll-Abbing, della Città delle Ragazze di Roma, (i primi tempi denominata "Villaggio delle Ragazze"), alla borgata Ottavia.
Monsignor Carroll raccontava:
"Un’attrice americana, Linda Darnell – morta, purtroppo, tragicamente nella primavera del 1965 – aveva posto il seme per la fondazione della Città delle Ragazze (*). Come regalo di nozze, chiese al marito di costruire a Roma un Istituto per Orfane, affidando il progetto a noi. Ciò coincise con la richiesta che avevo ricevuto da una suora americana. Dopo aver insegnato per anni alle figlie di benestanti, Suor Domenica Ramacciotti di Hagerstown, nel Maryland, nata da emigranti italiani di origine toscana, decise di dedicare i suoi sforzi alle ragazze povere, alle quali desiderava offrire le stesse opportunità che avevano i giovani delle nostre Città dei Ragazzi."
Così, alla fine 1956 inizi 1957, le prime – poche e giovanissime - ragazze vennero accolte in questa nuova Istituzione, nella villa costruita appositamente allora, - e successivamente nel corso degli anni ampliata - in Via di Casale Sansoni, in aperta campagna, nella zona che in seguito si trasformerà in Borgata Ottavia, sull’ultima traversa a destra di Via Trionfale, a ridosso del Grande Raccordo Anulare di Roma.
Madre Domenica Ramacciotti, con una speciale dispensa del Santo Padre Pio XII, lascia la casa della sua Congregazione di Suore in America e, continuando la vita monastica attiva, pur non indossando abiti da religiosa, si dedica alla direzione della Città delle Ragazze ed alla cura, al sostegno e alla formazione ed educazione delle singole ragazze, coadiuvata, in un primo momento da Educatrici volontarie.
All’inizio, la Città delle Ragazze è stata una comunità di un massimo di 60 ragazze circa, prive – come d’altronde anche i ragazzi delle Città dei Ragazzi – di un idoneo ambiente familiare normale. E’ stato inserito subito l'Autogoverno - ed ancor oggi è in funzione - anche in questa Comunità l’Autogoverno con, naturalmente, - considerato il numero ridotto e le caratteristiche delle ospiti – le opportune modifiche nella sua struttura.
Madre Ramacciotti ha diretto la Città delle Ragazze dall'inizio fino al 1973, quando, raggiunta una certa età, – e rientrando nella sua Congregazione religiosa - ha dovuto lasciare l’incarico che fu assunto dalla dott.ssa (Giacomina) Mina Figna, collaboratrice per lunghi anni - dal 1963 - della Madre. Essa rimase alla direzione dal 1973 al 1988 ed una volta andata in pensione – e purtroppo poco tempo dopo deceduta -, a causa anche della sua salute diventata ancor più malferma, la direzione della Comunità è stata assunta dalla dott.ssa Maria Teresa Caselli Zei, dal 1988 al 1993. Quando anche la dott.ssa Zei ha lasciato l'incarico, ritirandosi a Lucca, la direzione della Comunità è stata affidata alla dott.ssa Angela Salis – Educatrice nella Comunità per diversi anni - che tutt’ora ne tiene le redini.
Dall’inizio ad oggi sono state ospiti della Comunità 545 ragazze.
E Monsignor Carroll, continuava:
"Crediamo che i giovani e le giovani siano meritevoli della nostra fiducia? E’ una domanda importante. Forse è poco prudente aver fiducia nei giovani; se lo è, è una imprudenza divina. Dio ha dotato l’uomo del libero arbitrio, non perché la natura umana non possa soccombere alla tentazione, ma perché sapeva che con l’aiuto della Sua grazia e dell’ispirazione che la fiducia stessa genera, l’uomo avrebbe potuto fare le giuste scelte. Dio non disprezza l’opera delle Sue mani".
Scuola, lavoro, sport, attività comunitarie: la giornata delle giovani Cittadine è veramente piena.
Nei primi anni e per un lungo periodo, la maggior parte delle ragazze studiava nelle Scuole Magistrali parificate - funzionanti all'interno della comunità - preparandosi a diventare Maestre di Asilo ed aveva l’opportunità di fare il tirocinio professionale nell’asilo per bambini poveri, secondo il metodo "Montessori", sempre all’interno della Comunità.
Nel giro di tre anni e al termine del ciclo di studi, la Città delle Ragazze teneva la sua prima cerimonia per la consegna dei Diplomi, alla presenza di illustri ospiti italiani ed americani.
"Era impossibile riconoscere, nelle belle giovani Cittadine le sciatte creature che avevano varcato la soglia tre anni prima. Una modesta casa, – è sempre Monsignor Carroll che scriveva – resa attraente dall’armonia dei colori, dalle tappezzerie pastello delle camere da letto, ai vivaci paralumi che davano ad ogni stanza un tocco di primavera. Era meraviglioso osservare la trasformazione che si era verificata tra quelle mura".
Gli anni passavano serenamente. La Comunità si è arricchita di una bella Cappella – dono di un gruppo di amici americani (il Comitato dell'Union County di New Jersey) - dedicata all’Annunciazione della Vergine Maria ed inaugurata e benedetta dal Vescovo S.E. Mons. O'Connor il 15 dicembre 1957, alla presenza del Sindaco di Roma On. Umberto Tupini ed anche della Sig.a Julia Skouras, grande benefattrice. Fu particolarmente curato il bel giardino, intorno alla Villa, è stato costruito un campo di pallavolo-pallacanestro.
Successivamente una grande sala al piano terra è stata trasformata in sala teatro dove le ragazze davano e danno ancor oggi sfogo alle loro capacità artistiche "teatrali".
Un’altra sala è stata trasformata in sala per le riunioni dell’Assemblea, mentre la Sala delle Mappe, funge da museo ed ospita anche le bandiere dei vari paesi di provenienza delle Cittadine.
Negli anni ’90 fece il suo "ingresso" anche alla Città delle Ragazze – come era successo anni prima alla Città dei Ragazzi – il computer ed appena è stato possibile anche Internet.
Tra le varie altre attività – sport, ceramica, cucito, cucina, ballo, studio della lingua inglese, studio della lingua italiana per le ragazze straniere, ecc. -, si sono inserite le serate gara per la preparazione in cucina del miglior "primo piatto", la gara "dei secondi piatti", la gara per la preparazione della "migliore torta o dolce". Con l’inserimento dalla metà degli anni ’90 di ragazze provenienti da diversi paesi dell’Europa, dell’Africa ecc., fu "inventata" anche la gara di preparazione di "piatti tipici nazionali" di vari paesi, la così detta "Cena Internazionale".
Poi, con l’arrivo della legge 149/01, anche la Città delle Ragazze si è dovuta trasformare "in gruppi appartamento", come la legge stabilisce per le comunità. Per ora, sono già due i gruppi appartamento terminati e funzionanti con l’intenzione di metterne in funzione anche un terzo, spese permettendo.
Attualmente sono presenti nella Comunità 14 ragazze italiane e "straniere" di paesi diversi, in una convivenza serena ed un’accettazione reciproca veramente, a dir poco, meravigliose.
I problemi dei giovani e delle giovani del dopoguerra, che consistevano principalmente nella mancanza "di un pezzo di pane" ed anche nella mancanza "di un tetto", ormai da anni in Italia sono stati superati (purtroppo continuano ad esistere in tanti altri paesi del mondo!); ma ben altri problemi, a volte molto più gravi si sono venuti a creare nelle famiglie, nelle società e nella gioventù nel corso degli ultimi decenni.
La Città delle Ragazze cerca secondo le sue possibilità, secondo la disposizione delle giovani ospiti e, soprattutto con l’aiuto dei suoi affezionati, ormai da decenni, amici e benefattori di oltre oceano, di trovare e di proporre alle "sue" ragazze – italiane e non - una soluzione ai vari loro problemi, qualora loro l’accettino ed una solida preparazione ed una formazione adeguata per affrontare la vita di domani, nella società civile. In questi cinquanta anni di vita della Città, non è mancato l’aiuto abbondante ed il sostegno tangibile del Signore e della Provvidenza, al quale si è aggiunto, da quasi cinque anni in qua, anche quello di Monsignore, da lassù.
Allora "ad multos annos" ancora, cara Città delle Ragazze e, soprattutto, care Ragazze della Città.
(*) Linda Darnell che stava girando un film a Roma ed era ospite di un produttore cinematografico sulla Via Cassia, aveva visto passando e ripassando sulla Via Trionfale, che nella zona un’anziana signora francese ( Mademoiselle Marguerite de Colmar ) aveva accolto alcune ragazze bisognose in casa propria dando loro assistenza. Alla Darnell venne l’idea di fondare “qualcosa di più duraturo” per le ragazze in difficoltà ed allora chiese a suo marito – era sposata da poco con Phillip Liebmann, grande industriale della birra negli Stati Uniti – come dono di nozze, di costruire una casa per ragazze orfane o comunque in difficoltà. La Darnell, che conosceva già Monsignor Carroll-Abbing, parlò con Lui della sua idea e del suo desiderio e ne affidò la realizzazione all’Opera per il Ragazzo della Strada, fondata da Monsignore. L'inizio dei lavori per la costruzione fu quasi immediato. Correva l'anno 1955.