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ADDIO DOTTOR LECCAS
di Roberto Cosentino (roberto.cosentino@aiex.it)
Ciao Evangelo. Te ne sei andato così, con la stessa discrezione con cui stavi nella vita! Coi tuoi silenzi cupi e i sorrisi rassicuranti, le mezze frasi e la tua anima candida.
Ciao Evangelo, maestro prima e amico poi di tutti noi, compagno d'ogni nostro giorno dedicato alla Città dei Ragazzi, sempre dannatamente pochi rispetto alla tua vita intera data con dedizione a Monsignore e alla Città.
Caro, dolce e tenero uomo, ci lasci con le gioie d'averti fatto uno di noi, un ex Cittadino onorario, ed anche coi nostri dubbi, i nostri crucci di non esserti stati accanto più di quanto abbiamo fatto.
Ci strugge l'anima pensare che non ci sei più, che non ci sarà più il tuo ciondolare per i viali della Città, tra i tuoi ragazzi a cui mai hai fatto mancare un abbraccio, una tenerezza.
Si, ci strugge l'anima pensare che non sarai più il vecchio saggio durante le nostre riunioni, che non sarai più la nostra memoria storica; ma il fatto che lassù, dove sei ora, hai incontrato il tuo Monsignore, il nostro Monsignore, ci allevia da questo struggimento.
Prima che ci lasciassi ho visto i tuoi occhi brillare quando mi hai stretto forte le mani e mi hai sorriso. La luce, seppure un po' spenta, dei tuoi occhi mi ha dato una sensazione di pace e di tranquillità certamente più grande di quanta volessi dartene io.
Ti ho visto guardare quel disegno delle ragazze della Città delle ragazze che ti avevano mandato e che ti ha fatto compagnia fino alla fine. Sorridevi guardandolo e sapevi che non eri solo.
Ti ho visto invocare alla gioia e mai alla crudeltà della vita che pure ti ha toccato in maniera così tragica.
Ho visto quel lampo brillare nei tuoi occhi quando altre mani sono venute a stringere le tue, tante mani, una catena infinita di mani, le mani di tutti i tuoi ragazzi, dei tuoi amici, di ognuno di essi che ti hanno accompagnato e che non ti lasceranno mai solo.
Ciao Evangelo. Un pezzo delle nostre vite è volato in cielo con te. Guardaci da lassù, accanto a Monsignore che ancora una volta farà di te il suo portavoce, il suo fraterno amico ritrovato in cielo, per tenerci per mano e guidarci.